La Roma di Gasperini piace, anche se procede ancora con casco e impalcature. L’idea di gioco è chiara, l’intensità cresce, ma il cantiere resta aperto in più reparti. E tra i nodi ancora da sciogliere ce n’è uno che agita sia i tifosi sia i fantallenatori: chi sarà il vero centravanti titolare?

 

La scelta tra Dovbyk e Ferguson non è solo una questione tattica, ma una variabile che può cambiare volto alla squadra e al Fantacalcio. Entrambi hanno caratteristiche spendibili nel sistema di Gasperini, entrambi possono trovare spazio, ma solo uno guiderà l’attacco giallorosso con continuità. E capire oggi come andrà a finire può fare la differenza nei punteggi del weekend e nelle strategie di chi li ha in rosa.

 

Dovbyk o Ferguson: chi è l'attaccante titolare della Roma?

 

La partenza non è stata esattamente da copertina per i due candidati al ruolo di centravanti titolare. Fin qui hanno prodotto insieme un solo gol e quattro assist: bottino magro per una Roma che vuole stare nelle prime posizioni e per chi li ha presi al Fantacalcio. L’unico ad aver trovato la rete è stato Dovbyk, con un colpo di testa da riferimento vero contro il Verona. E non si è fermato lì: a Firenze ha servito un assist a Soulé di tacco, roba da numero 10 più che da corazziere d’area.

 

Negli ultimi tempi è lui quello che sta convincendo di più: gioca meglio spalle alla porta, lega bene il gioco e sembra più inserito nei meccanismi di Gasperini. Gli manca ancora qualcosa per essere definito “il nove” della Roma, ma i consigli di Džeko e il lavoro fatto sul piano mentale e tattico stanno lasciando il segno.

 

Ferguson, al contrario, sembra aver perso qualche posizione dopo un avvio da titolare. L'età gioca a suo favore, la situazione contrattuale molto meno: non è ancora di proprietà della Roma e il diritto di riscatto fissato tra i 35 e i 40 milioni con il Brighton pesa, eccome. Se c’è da valorizzare qualcuno, il tecnico potrebbe puntare sull’ucraino. Detto questo, Gasperini non è noto per farsi condizionare dai bilanci: se servirà Ferguson, lo metterà dentro senza troppe cerimonie. Il problema dell’irlandese è chiaro: crea, partecipa, si sbatte… ma non tira in porta. Le conclusioni nello specchio, dopo le prime uscite contro Bologna e Pisa, sono praticamente sparite. Per un centravanti, non è un dettaglio.

 

E poi c’è la variante terza via: Dybala falso nove. È una soluzione che Gasperini ha già utilizzato, come nella ripresa di Firenze, e che conosce bene. Funziona a tratti, ma è difficile immaginarla come scenario stabile: il gioco della Roma ha spesso bisogno di un riferimento fisico che faccia da perno, e Dybala, per quanto geniale, non vive per quello.

 

Come comportarsi con Dovbyk e Ferguson al Fantacalcio

 

La domanda non è solo “chi gioca?”, ma “come ci si convive al Fantacalcio?”. La questione è delicata soprattutto per chi all’asta ha fatto la mossa più diffusa: prenderli entrambi. In quel caso, la gestione diventa più da equilibristi che da allenatori. Chi ne ha uno solo (Dovbyk o Ferguson) può permettersi un approccio più lineare: a meno di alternative solide, vanno messi quasi sempre. Il ballottaggio resterà alto per tutta la stagione, ma entrambi sono destinati a minutaggi importanti e bonus potenziali.

 

Diverso il discorso per chi li ha in coppia. Qui servono criterio e un minimo di lettura delle rotazioni di Gasperini. Il primo elemento da valutare è semplice: chi ha giocato titolare la partita precedente? Ancora più importante se in mezzo c’è una gara di coppa. E l’esempio recente parla da solo: giovedì Ferguson parte dall’inizio col Lille e gioca parecchio, poi domenica a Firenze tocca a Dovbyk. Gasperini ragiona in termini di energia e freschezza, non di “gerarchie fisse”, soprattutto in questa fase ancora fluida.

 

Il secondo fattore è lo stato di forma. Al momento è l’ucraino quello in crescita, più presente, più dentro alle azioni pericolose. Ferguson resta utile alla squadra, ma incide meno e fatica a farsi vedere in zona bonus. Anche questo pesa nelle scelte, soprattutto quando non si può aspettare tutti allo stesso modo. In sintesi: chi ne ha uno, lo mette. Chi li ha entrambi, osserva, incastra e spera che Gasperini non decida di inventarsi una sorpresa alla vigilia.