Alessia Russo continua a brillare, anche in questi Europei femminili 2025, dove si sta confermando una delle attaccanti più complete e incisive del panorama internazionale. Gol, movimenti intelligenti, personalità: c’è tutto. E ogni volta che il suo nome viene pronunciato, per chi ama il calcio in Italia, è impossibile non farsi una domanda semplice quanto spontanea: “Ma è italiana?

 

Il nome, il cognome, persino il modo in cui vive il campo: tutto lascia intuire un legame con il nostro Paese. E infatti, dietro quella maglia inglese e quell’accento perfetto, si nasconde una storia di origini italiane ben radicate. In questo articolo raccontiamo proprio da dove viene Alessia Russo, quali sono le sue radici familiari e perché oggi rappresenta l’Inghilterra.

 

Alessia Russo: quali sono le sue origini italiane

 

Le origini italiane di Alessia Mia Teresa Russo (nome completo, sempre italianissimo) non sono solo un’impressione: suo nonno paterno è emigrato dalla Sicilia, più precisamente da Aragona, un piccolo paese in provincia di Agrigento. È lì che affondano le radici della famiglia Russo, prima che il ramo paterno si trasferisse in Inghilterra negli anni ’50. Alessia è nata a Maidstone, nel Kent, ed è cresciuta in un contesto totalmente britannico, anche se il legame con l’Italia non si è mai perso, almeno sul piano culturale.

 

Dal punto di vista calcistico, però, la sua traiettoria è sempre stata molto chiara. Ha mosso i primi passi nelle giovanili del Charlton Athletic, poi Chelsea, prima di partire per gli Stati Uniti e giocare nel campionato universitario con la University of North Carolina, una delle migliori scuole per il calcio femminile. Rientrata in patria, ha vestito le maglie di Manchester United e ora Arsenal, dove è protagonista anche in Champions League.

 

La scelta di rappresentare l’Inghilterra è arrivata in modo naturale: ha fatto tutta la trafila nelle giovanili della nazionale, dall’Under-15 fino alla maglia maggiore. La FIGC non l’ha mai contattata, e le differenze in questi anni tra i due sistemi pesano. Il calcio femminile inglese è in uno stato avanzato, con investimenti maggiori, strutture di alto livello e un’attenzione mediatica crescente. In un contesto del genere, è difficile anche solo ipotizzare un cambio di bandiera.