Analisi
Spalletti alla Juve, come giocherà: i moduli, le tattiche e principi di gioco
La Juventus volta pagina ancora una volta. Dopo diverse settimane di risultati altalenanti e un feeling mai davvero sbocciato con la squadra, Igor Tudor è stato esonerato, e al suo posto arriva Luciano Spalletti, uno degli allenatori più riconoscibili del calcio italiano contemporaneo. Con il tecnico di Certaldo, i bianconeri si preparano a un cambio d’identità profondo, non solo nei principi di gioco ma anche nella mentalità: da una Juve più diretta e verticale si passa a un calcio di dominio del pallone, occupazione degli spazi e fluidità collettiva.
In questo articolo analizzeremo, come già fatto in passato per la Nazionale, come potrebbe giocare la nuova Juventus di Spalletti, quali moduli e meccanismi tattici potrebbe adottare, e soprattutto quali giocatori diventeranno centrali nel suo sistema: dalla costruzione dal basso ai movimenti offensivi, fino al pressing organizzato che ha reso celebre il suo Napoli campione d’Italia.
Come gioca Spalletti? I moduli e le tattiche dell'ex CT della Nazionale
Luciano Spalletti è un allenatore che non si definisce mai attraverso un modulo fisso, ma attraverso principi di gioco. Tuttavia, nel corso della sua carriera, i suoi sistemi di partenza più ricorrenti sono stati il 4-2-3-1 e, soprattutto, il 4-3-3, che nelle sue mani diventa una struttura fluida e mutevole.
Nel 4-3-3 spallettiano, la squadra cerca sempre di costruire dal basso, attirando la pressione avversaria per poi rompere il pressing con linee di passaggio verticali o appoggi sul terzo uomo. Il palleggio è rapido ma ragionato, finalizzato a muovere il blocco difensivo avversario e a creare varchi nei mezzi spazi per mezz'ali ed esterni offensivi. La larghezza è un elemento costante: i terzini si alzano in fase di possesso, mentre le ali alternano movimenti dentro e fuori per mantenere l’equilibrio tra ampiezza e profondità.
In fase di non possesso, le squadre di Spalletti si distinguono per un pressing organizzato e collettivo. Non è un pressing infernale (in stile Gasperini per intenderci) ma a zone e per linee di riferimento, con la volontà di riconquistare palla rapidamente e restare sempre corti. Quando l’avversario riesce a superare la prima pressione, il gruppo si ricompatta in un 4-1-4-1 disciplinato, pronto a ripartire in transizione.
Altro marchio di fabbrica è la fluidità posizionale: centrocampisti che ruotano costantemente, esterni che entrano dentro il campo, punte che partecipano alla manovra. Tutto è costruito per creare superiorità numerica e qualitativa nelle zone chiave. L’idea di fondo è un calcio di controllo, ma non sterile. Sicuramente si tratta di un gioco molto estetico, ma che riesce a essere al tempo stesso verticale, dove il possesso serve a preparare l’attacco e non a proteggerlo.
Come cambia la Juve con Spalletti: chi saranno gli uomini chiave?
Escludendo Di Gregorio, in porta, il primo tassello da cui ripartire sarà Andrea Cambiaso, destinato a diventare uno degli uomini cardine del sistema spallettiano. Il tecnico toscano ama i terzini “intelligenti”, capaci di muoversi dentro il campo, dialogare con i centrocampisti e offrire soluzioni in uscita: un profilo perfetto come Cambiaso, dunque, che dovrebbe agire sulla corsia sinistra. Sul lato opposto, invece, potrebbe adattarsi Pierre Kalulu, dotato di buona tecnica e abituato a partecipare alla fase di costruzione.
Con Bremer infortunato, la coppia centrale più probabile sarà formata da Gatti e Kelly, due difensori di struttura ma anche discreti nella gestione palla. Tuttavia, occhio ancora a Kalulu: Spalletti ama variare e non è da escludere che il francese venga accentrato nel ruolo di difensore destro qualora decidesse di adattare João Mário come terzino destro, soluzione che garantirebbe maggiore spinta e pulizia tecnica in uscita.
Il vero cuore del progetto, però, sarà come sempre il centrocampo. Qui Spalletti costruisce la propria identità di squadra. Servirà un regista capace di dettare tempi e direzioni, un giocatore che sappia ricevere sotto pressione e gestire i ritmi del gioco: il Pizarro o, per parlare di tempi recenti, il Lobotka bianconero. Tutti gli indizi portano a Manuel Locatelli, che ha le caratteristiche per ricoprire quel ruolo di mediano tecnico e pensante. Ma non va escluso Teun Koopmeiners, che ha recentemente espresso il desiderio di tornare a giocare più basso, da centrocampista puro: con Spalletti potrebbe davvero rinascere come regista-costruttore.
Ai lati, Thuram e McKennie potrebbero alternarsi come mezzali dinamiche, capaci di coprire campo e inserirsi, completando un reparto che dovrà fondere fisicità e intelligenza tattica. Se invece il tecnico decidesse di rispolverare il 4-2-3-1, allora gli equilibri cambierebbero: Locatelli (o Koopmeiners) scenderebbero in doppio mediano con Thuram, mentre sulla trequarti si aprirebbe il duello tra Kenan Yildiz e Francisco Conceição per il ruolo di raccordo tra centrocampo e attacco.
In avanti, resta da risolvere la questione più delicata: chi sarà la punta centrale? Spalletti predilige attaccanti completi, capaci di legare il gioco, partecipare alla manovra e attaccare la profondità. In questa chiave, Vlahović e Jonathan David sembrano i profili più adatti a interpretare il suo calcio, seppur con caratteristiche diverse. Più probabile che loro due restino i riferimenti centrali, con Openda pronto a muoversi anche da esterno sinistro in un tridente fluido, alternandosi proprio con Yildiz.
Sull’altra corsia, Conceição appare l’opzione più naturale, con Zhegrova a offrirgli una valida alternativa di qualità. Il risultato? Una Juventus con un attacco profondo, tecnico e variabile, costruito per alternare ampiezza e verticalità, con tanti giocatori in grado di scambiarsi posizioni e funzioni.
La probabile formazione della Juventus di Spalletti
Sulla base di quello che ci siamo detti finora, queste sono le due probabili formazioni della Juventus di Luciano Spalletti in base al modulo che verrà scelto dal tecnico di Certaldo.
- Juventus (4-3-3): Di Gregorio; Kalulu, Gatti, Kelly, Cambiaso; Thuram, Locatelli, McKennie; Conceicao, David, Yildiz. All. Spalletti.
- Juventus (4-2-3-1): Di Gregorio; Kalulu, Gatti, Kelly, Cambiaso; Locatelli, Thuram; Conceicao, Yildiz, Openda; David. All. Spalletti.