Con l’arrivo del Gran Premio di Spagna 2025, il Mondiale di Formula 1 si prepara a vivere un possibile punto di svolta tecnico e strategico. A partire da Barcellona, infatti, entrerà in vigore una nuova direttiva tecnica FIA che potrebbe alterare sensibilmente l’equilibrio delle prestazioni tra i team.

 

Cosa cambia a Barcellona per la F1? La risposta passa da un nuovo regolamento sulle ali anteriori flessibili, capace di impattare su assetti, aerodinamica e sviluppo delle monoposto. In questo articolo, vediamo cosa prevede la nuova norma e quali squadre potrebbero trarne vantaggio.

 

F1, cosa cambia a Barcellona: la direttiva TD018 sulle ali flessibili

 

A partire dal GP di Spagna 2025, la Formula 1 introdurrà ufficialmente la direttiva tecnica TD018, una nuova norma che mira a regolamentare con maggiore severità l’utilizzo delle ali anteriori flessibili. Questo tipo di componente, sfruttato da alcuni team per migliorare l’efficienza aerodinamica, sarà ora sottoposto a limiti più stringenti in termini di deformazione.

 

La nuova direttiva impone che, sotto carico, la parte mobile dell’ala anteriore non possa più flettersi oltre 10 mm, rispetto ai 15 mm consentiti in precedenza. Per farlo, la FIA richiede una maggiore rigidità strutturale del componente, con un incremento di circa il 50% nella resistenza alla torsione.

 

L’obiettivo è chiaro: uniformare le soluzioni tecniche adottate dai team, riducendo i vantaggi ottenibili in rettilineo grazie ad ali che si abbassano con l’aumentare della velocità, minimizzando la resistenza all’avanzamento. In questo modo, si intende garantire una maggiore equità aerodinamica e limitare aree grigie che, fino a oggi, avevano lasciato margine a interpretazioni più aggressive del regolamento.

 

In Spagna cambiano le gerarchie? Chi sale e chi scende

 

L’introduzione della direttiva TD018 ha riacceso il dibattito sul possibile impatto che una modifica tecnica così specifica possa avere sul valore in pista delle monoposto. Alcuni team, nelle prime fasi della stagione, hanno fatto largo uso di ali anteriori particolarmente flessibili, ottenendo un vantaggio in rettilineo senza compromettere la deportanza in curva. Con i nuovi limiti imposti dalla FIA, sarà più difficile sfruttare questi margini, e potremmo assistere a un riassetto delle gerarchie.

 

Secondo diverse analisi, alcuni dei team attualmente più performanti potrebbero perdere qualcosa in termini di efficienza aerodinamica, soprattutto nei tratti ad alta velocità. Al tempo stesso, squadre che hanno sempre optato per soluzioni più conservative o che già operano con strutture più rigide potrebbero recuperare terreno, approfittando di una griglia che si fa più compatta.

 

Nello specifico, si parla di una McLaren che potrebbe tornare ad avere un passo gara più "umano": la grande differenza di performance delle monoposto di Piatri e Norris potrebbe assottigliarsi con tutte le altre auto coinvolte nel Mondiale. Red Bull, Ferrari e Mercedes soprattutto, dunque, sperano di recuperare terreno in un Mondiale che sembrava già finito, ma che potrebbe tornare a essere molto lungo. 

 

Tuttavia, è anche importante sottolineare che la direttiva potrebbe non stravolgere gli equilibri: si tratta piuttosto di una misura che punta a normalizzare l’utilizzo delle soluzioni aerodinamiche, riducendo le aree grigie del regolamento. Magari assisteremo a un campionato più livellato, dove le differenze tra i top team si assottigliano e la competitività si gioca su fattori sempre più raffinati, come la gestione delle gomme, il passo gara e l’affidabilità. E la McLaren, in generale, sta facendo un ottimo lavoro su ogni fronte.