Per molto tempo l’Italia non è stata più protagonista ai mondiali di calcio, ma c’è stato un momento in cui i protagonisti del mondiale si riunirono tutti a Roma, per renderle omaggio. Il 16 dicembre 1998 lo Stadio Olimpico fece da cornice a una serata speciale: in occasione del centenario della FIGC, la Nazionale Azzurra scese in campo per un’amichevole dal sapore unico: di fronte c’era una squadra formata dalle più grandi stelle internazionali, il cosiddetto “Resto del Mondo” o “World Stars”.

 

Una sfida di gala, celebrativa ma tutt’altro che blanda, che mise in mostra alcuni tra i talenti più puri dell’epoca: da Zidane a Ronaldo, da Batistuta a Weah, fino ai nostri Maldini, Totti, Nesta, Inzaghi.
Il risultato alla fine premiò nettamente l’Italia, non solo per il punteggio, ma per l’atmosfera festosa e per la qualità del calcio espresso.

 

Italia-Resto del Mondo: le formazioni ufficiali

Italia: così in campo

 

Il CT Dino Zoff schierò un’Italia giovane ma ambiziosa, che non per niente vide in campo molti di quelli che, meno di un decennio dopo, diventeranno campioni del mondo a Berlino. Schierata con un 4-4-2, la nazionale vedeva in porta Peruzzi, la difesa guidata da una coppia centrale d’eccezione, i giovani Cannavaro e Nesta, affiancati da Panucci e Maldini, colonna e capitano (probabilmente la difesa più forte che l’Italia abbia mai schierato).

 

A centrocampo, esperienza e qualità: Fuser e Di Francesco sulle fasce, Dino Baggio e Albertini in mezzo. In avanti, Totti, ai primi passi in azzurro, agiva da seconda punta alle spalle di Filippo Inzaghi, garanzia di fiuto del gol. Una formazione che univa la solidità del gruppo di Zoff con la freschezza dei nuovi talenti.

 

Resto del mondo: così in campo

Dall’altra parte, la selezione “World Stars” allenata da Carlos Alberto Parreira e Jozef Vengloš era un vero e proprio “dream team”. In porta Pagliuca, unico italiano. In difesa, Zé Maria, Hierro, Nyathi e Aron Winter (un po’ adattato nel ruolo). Centrocampo stellare con la grinta di Dunga, la visione di Rui Costa e la classe infinita di Zinedine Zidane. In attacco, un trio che avrebbe fatto sognare ogni fanta allenatore: George Weah, Gabriel Batistuta e Ronaldo “Il Fenomeno”.

 

Una formazione che riuniva campioni provenienti da cinque continenti, moltissimi militanti nella Serie A italiana che in quegli anni rappresentava il top del calcio mondiale.

 

Italia-Resto del mondo, una partita partita

L’atmosfera all’Olimpico era festosa: il pubblico non visse la partita con agonismo, poco più di 20 mila spettatori applaudirono entrambe le squadre.

 

Nell’Italia però molti giovani fremevano per mettersi in mostra agli occh del neo CT Zoff, per cui l’Italia partì con un piglio deciso: al 9’ minuto, Inzaghi aprì le marcature sfruttando un assist perfetto di Albertini.

 

Il “Resto del Mondo”, che non poteva cotare sugli equilibri di una squadra rodata, rispose con il suo grande tasso tecico: al 20’, Batistuta pareggiò con un sinistro potente su invito di Zidane; due minuti più tardi, Weah ribaltò il punteggio con una splendida azione personale.

 

Sotto 1-2, l’Italia non si disunì. Zoff chiese ai suoi di mantenere compattezza e di giocare palla a terra. Al 36’, Di Francesco trovò il pareggio con un inserimento da manuale, ancora su ispirazione di Albertini e, poco prima dell’intervallo, al 43’ Fuser completò la rimonta con un destro potente dal limite dell’area.

 

Nel secondo tempo, spazio ai cambi e all’ingresso di alcuni volti nuovi, tra cui Buffon e Enrico Chiesa. Fu proprio l’attaccante a prendersi la scena: al 57’ segnò il quarto gol azzurro con un diagonale preciso, poi al 79’ raddoppiò sfruttando un errore della oco organizzata difesa del Resto del Mondo e, infine, al 87’ completò la sua tripletta personale, chiudendo definitivamente i conti sul 6-2 e prendendosi la palma di migliore in campo di fronte a campioni molto più celebrati di lui.

 

Il finale fu una festa: sorrisi, abbracci, cambi continui e applausi a entrambe le formazioni. L’Italia vinse, il Resto del Mondo, pur con interpreti di livello assoluto, mostrò disorganizzazione difensiva e scarsa intesa tra i reparti. Quella che alla playstation sarebbe stata una squadra insuperabile, senza equilibrio pagò il dazio di voler regalare spettacolo, con cinque giocatori offensivi nella metà campo azzurra: Ronaldo, Weah, Batistuta (e nel secondo tempo Salas), Zidane e Rui Costa, cui al 55’ si aggiunse Nakata al posto di Hierro (mentre Rui Costa fu sostituito addirittura da un attaccante puro, Biehroff!) erano davvero troppo contro una squadra vera come gli Azzurri.

 

Il tabellino completo

 

Italia – Resto del Mondo 6-2 (3-2)

 

Italia: Peruzzi (46′ Buffon); Panucci, Cannavaro (46′ Torricelli), Nesta (40′ Negro), Maldini (65′ Pessotto); Fuser, Dino Baggio (46′ Cois), Albertini (46′ Tommasi), Di Francesco (46′ Bachini); Totti (55′ Chiesa), Inzaghi (46′ Delvecchio). Allenatore: Dino Zoff.

 

Resto del Mondo: Pagliuca (46′ Shorunmu); Zé Maria, Hierro (55′ Nakata), Nyathi, Winter (46′ Guerrero); Rui Costa (46′ Bierhoff), Dunga (65′ João Pinto), Zidane (46′ J. Hernández); Weah, Batistuta (46′ Salas), Ronaldo (32′ Šuker). Allenatori: Carlos Alberto Parreira, Jozef Vengloš.

 

Arbitro: Rémy Harrel (Francia)

 

Spettatori: 21.352

 

Marcatori: 9′ Inzaghi (Italia); 20′ Batistuta (Resto del Mondo); 22′ Weah (Resto del Mondo); 36′ Di Francesco (Italia); 43′ Fuser (Italia); 57′, 79′, 87′ Chiesa (Italia)

 

L’apice del calcio italiano?

 

Più che un’amichevole, Italia–Resto del Mondo fu una celebrazione in grande stile della storia del calcio italiano. Fu una serata di calcio spettacolare, di emozioni, di stelle che, a distanza di anni, resta una delle pagine più curiose e spettacolari della storia della Nazionale Azzurra e del calcio italiano, probabilmente in quegli anni al suo suo apice.