Fuori Campo
Costo del lavoro allargato: cos'è e cosa cambia per i club dopo la stretta
In un periodo in cui il calcio italiano continua a interrogarsi sul proprio equilibrio economico e sulla necessità di garantire maggiore sostenibilità ai club, ogni intervento regolamentare assume un peso particolare. Le riforme varate negli ultimi anni hanno tracciato un percorso preciso, ma la discussione su come conciliare competitività sportiva e stabilità finanziaria resta più che mai attuale. È in questo contesto che arriva l’ultima novità decisa dalla FIGC: un'ulteriore stretta sul valore del costo del lavoro allargato. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta e cosa cambia, in termini pratici, per le società di Serie A.
Costo del lavoro allargato: arriva un'ulteriore stretta
Il Consiglio Generale ha approvato lo schema del Manuale delle Licenze Nazionali per la stagione 2026/27, che prevede due modifiche sostanziali. La prima riguarda il valore dell'indicatore del costo del lavoro allargato, utilizzato per il blocco del mercato. Si tratta, in estrema sintesi, dell'incidenza dei costi per il personale sul bilancio dei club, e il valore è passato dall'attuale 0.8 a 0.7.
Un ulteriore irrigidimento che, però, ha delle eccezioni. La stretta, infatti, esclude i costi per i calciatori Under 23 selezionabili per le nazionali azzurre. Sta qui la seconda novità, messa a punto con l'obiettivo di favorire l'investimento sui vivai: saranno esclusi dal numeratore il costo e i relativi ammortamenti dei calciatori Under 23.
Cosa cambia per i club con la stretta sul costo del lavoro allargato?
Ma cosa cambia in pratica per i club? Prima di tutto, le strategie di mercato. In virtù dell'eccezione inserita per i giovani italiani Under 23, le società si muoveranno sempre di più alla ricerca di profili che non verranno presi in considerazione nel calcolo e dunque non "peseranno" sull'indice.
Alcune società, poi, saranno probabilmente obbligate a fare più plusvalenze possibili per non andare incontro al blocco del mercato. È, ad esempio, il caso della Lazio che, non avendo "azzurrabili" Under 23 in casa, dovrà rivedere le sue strategie per gennaio, con un mercato che rischia di passare dal "saldo zero" alla "caccia alle plusvalenze" per evitare altri impedimenti per la prossima estate.
Da segnalare, infine, che il tutto entrerà in vigore dalla finestra di trasferimento dell'estate 2026, sulla base però dei dati di marzo 2026.