La Fiorentina riparte da Paolo Vanoli, tecnico reduce da esperienze importanti al Venezia e al Torino, ora pronto a portare aria nuova a Firenze. Dopo anni di approccio offensivo, i tifosi si chiedono come cambierà il volto della squadra viola. Difesa a tre, intensità, equilibrio e un approccio più verticale: Vanoli ha idee chiare e un’identità tattica precisa. Ma come si tradurranno sul campo queste scelte? E che Fiorentina dobbiamo aspettarci nella nuova stagione?

 

Come giocherà la Fiorentina di Vanoli: moduli e tattiche dell'allenatore

 

Dopo un avvio di stagione da dimenticare, con zero vittorie in Serie A e una classifica che fa male, la nuova Fiorentina di Paolo Vanoli nasce con un obiettivo preciso: normalizzare. Prima ancora dei moduli, il tecnico dovrà intervenire sulla testa, restituendo fiducia e serenità a un gruppo che ha perso certezze e convinzione. In questo senso, il paragone più calzante è forse quello con Claudio Ranieri alla Roma: prima la solidità, poi il gioco.

 

Vanoli ripartirà da un impianto familiare, il suo marchio di fabbrica: una difesa a tre e un sistema basato su equilibrio e compattezza. Il 3-5-2 (o 3-4-2-1 a seconda delle interpretazioni) sarà la base da cui costruire una squadra più ordinata, meno frenetica e più capace di proteggersi. Dietro, certezze e posizioni chiare; davanti, libertà ai giocatori di qualità per fare la differenza nelle situazioni decisive. È un calcio pragmatico, pensato per ridare sicurezze mentali e strutturali: difendersi meglio per tornare a respirare, e poi ripartire.

 

Il nuovo corso si baserà su un principio chiave: equilibrio e verticalità. Meno possesso sterile, più concretezza e immediatezza nelle transizioni. Vanoli non rinuncia a giocare, ma privilegia una manovra che dia certezze: costruzione pulita dal basso, sviluppo rapido e sfruttamento delle corsie laterali per arrivare in area con pochi tocchi. 

 

La probabile formazione della Fiorentina di Vanoli

 

La nuova Fiorentina di Paolo Vanoli prenderà forma intorno a un 3-5-2 equilibrato, costruito per dare solidità e sfruttare al meglio le corsie esterne. Gli esterni saranno la chiave del sistema: in fase di spinta e ripartenza, Gosens e Dodò potranno diventare le vere armi offensive, pronti a ribaltare il campo dopo aver chiuso le transizioni avversarie.

 

Davanti, spazio a Kean come riferimento centrale e alla fantasia di Gudmundsson, che in questo contesto tattico può tornare decisivo in zona gol. In mezzo al campo, tanta sostanza con Mandragora e Fagioli, ma anche qualità e visione grazie a Nicolussi Caviglia, chiamato a dettare i tempi della manovra. Dietro, il ballottaggio sarà continuo tra Ranieri, Marì, Pongracic e Comuzzo, a protezione di un portiere che non si discute: David De Gea.

 

  • Fiorentina (3-5-2): De Gea; Pongracic, Marì, Ranieri; Dodò, Mandragora, Nicolussi Caviglia, Fagioli, Gosens; Gudmundsson, Kean. All. Vanoli.