L'avventura di Gasperini all'Atalanta potrebbe essere davvero arrivata al capolinea. Dopo mesi di tira e molla, al termine del vertice con la dirigenza, la sensazione è che le parti siano vicine alla separazione, col tecnico a un passo dall'approdare sulla panchina della Roma. L'Atalanta, nel frattempo, starebbe iniziando a valutare i profili del possibili successore di Gasperini sulla panchina nerazzurra. Ma quali sono i motivi che porterebbero alla separazione? Prima di analizzare tutti i nomi considerati nella scelta del prossimo allenatore dell'Atalanta, facciamo un passo indietro e capiamo cosa ha portato alla rottura con Gasp:

 

Gasperini, addio all'Atalanta: i motivi della rottura

 

Il tecnico, che ha un contratto con l'Atalanta fino al 30 giugno del 2026, aveva chiesto precise garanzie sulla costruzione della rosa per garantire gli stessi risultati ottenuti negli ultimi anni, ovvero la qualificazione in Champions League e un ottimo percorso europeo. Martedì 27 maggio le parti si sono incontrate: oltre all'allenatore, erano presenti il direttore sportivo D'Amico, la famiglia Percassi e il co-chairman nerazzurro Stephen Pagliuca, arrivato da Boston a Bergamo per assistere all'ultima gara stagionale dell'Atalanta. Il tecnico, in quell'occasione, avrebbe comunicato alla società, che voleva rinnovargli il contratto fino al 2027, l'intenzione di lasciare. Chiariti i motivi che avrebbero portato Gasperini a una scelta di questo tipo, vediamo chi sono i profili che la società starebbe vagliando. 

 

Prossimo allenatore Atalanta: chi al posto di Gasperini?

 

Ecco allora circolare i primi nomi per il successore di Gasperini. Il nuovo allenatore dell'Atalanta potrebbe essere Maurizio Sarri che, però, è molto corteggiato anche da altri club, tra cui Milan e soprattutto Lazio, che starebbe pensando a un clamoroso ritorno. Prende quota, allora, l'ipotesi che porta a Igor Tudor, attualmente sotto contratto con la Juventus, ma quasi certamente destinato a lasciare la panchina bianconera al termine del Mondiale per Club, e già accostato in passato all'Atalanta. Da non escludere, poi, una soluzione a sorpresa come, ad esempio, l'altro ex tecnico bianconero Thiago Motta, seguito anche dal Milan. Vediamo l'elenco completo di tutti i nomi accostati in queste ore alla Dea:

 

  • Palladino: quota 1.80
  • Motta: quota 5.00
  • Farioli: quota 5.00
  • Tudor: quota 7.50
  • Sarri: quota 7.50
  • De Zerbi: quota 12.00

 

Atalanta, chi sarà il prossimo allenatore? Idea Palladino

 

Un po' a sorpresa, Palladino ha annunciato le dimissioni da allenatore della Fiorentina. A meno di un mese dal rinnovo del contratto fino a giugno 2027. Nonostante i tentativi della dirigenza viola di ricucire il rapporto, la decisione dell'ex tecnico del Monza è sembrata, sin da subito, definitiva. Le motivazioni ufficiali non sono ancora note, e lo stesso club sta cercando di comprendere le ragioni alla base dell'addio. Intanto, secondo le ultime indiscrezioni, ci sarebbero stati già i primi contatti con l'Atalanta, che si sta muovendo in cerca di quello che sarà il suo prossimo allenatore. Palladino rimane un profilo apprezzato dalle parti di Zingonia, e le quote lo confermano. Ad oggi, è il nome più "caldo".

 

Gli altri nomi: Sarri, Tudor e Thiago Motta

 

La Dea pensa a tre (attuali) ed ex Juve per trovare il tecnico in grado di raccogliere l'eredità lasciata da Gasperini. Sia Igor Tudor, attuale allenatore dei bianconeri con poche chances di conferma, che Thiago Motta, ex tecnico juventino sarebbero finiti nel mirino. I due allenatori si potrebbero giocare il posto con un altro ex bianconero, ovvero Maurizio Sarri, ultimo tecnico a portare lo scudetto nel 2020. Sarri, come anticipato, è corteggiato da altre squadre, come la Lazio, ma il progetto dell'Atalanta e la possibilità di giocare su un palcoscenico prestigioso come quello della Champions League, potrebbero aumentare le probabilità di un suo approdo. "Ho lavorato in squadre importanti negli ultimi 10 anni, ora spero di ricevere la chiamata giusta, così da far riaccendere la scintilla. Altrimenti, sto fermo", le sue parole al Corriere della Sera. La Dea, piena di talenti e qualità, potrebbe essere la squadra in grado di farlo "illuminare" di nuovo?