
Atp Finals, come funziona il torneo: chi partecipa?
Le Atp Finals rappresentano il gran finale della stagione tennistica maschile, l’evento che raccoglie l’élite del tennis mondiale in un unico torneo. A Torino, dove dal 2021 si svolge la competizione, si sfidano, dal 9 novembre fino alla finale in programma il 16, i migliori otto giocatori del mondo, trasformando il Pala Alpitour in una vetrina di spettacolo e altissimo livello tecnico. Da quando Torino ha raccolto l’eredità di Londra, le Finals hanno trovato una cornice ideale: un’arena moderna, un pubblico caloroso e un’organizzazione che ha trasformato il torneo in una festa sportiva di rilevanza internazionale.
Le Finals, dunque, non sono solo un torneo, ma la celebrazione del tennis di altissimo livello, un mix di tensione, prestigio e spettacolo che chiude l’anno con un ultimo, imperdibile appuntamento. Jannik Sinner, già qualificato, arriverà al torneo da campione in carica dopo il trionfo dello scorso anno, ma potrebbe riproporsi, con ogni probabilità, il duello con lo spagnolo Carlos Alcaraz, che è stato il primo a strappare il biglietto per Torino. Ma come funziona il torneo? Chi ha diritto a partecipare e quali regole determinano la qualificazione?
Scopriamo insieme come funzionano le Atp Finals, chi ha diritto a partecipare e quali regole determinano la qualificazione.
Atp Finals, il format del torneo
Le Atp Finals non sono un torneo come gli altri. A differenza dei tradizionali eventi a eliminazione diretta, qui si adotta una formula a gironi. Gli otto tennisti qualificati vengono divisi in due gruppi da quattro: ciascun giocatore affronta tre partite nella fase iniziale, sfidando tutti gli avversari del proprio girone. I primi due classificati di ciascun gruppo accedono alle semifinali, incrociando i percorsi: il primo di un girone contro il secondo dell’altro e così via.
Da quel momento in avanti, il torneo prosegue a eliminazione diretta fino alla finale. Questo format, che assicura almeno tre match a ogni partecipante, garantisce agli appassionati la possibilità di vedere più volte in campo i campioni del circuito, aumentando spettacolo e interesse.
Chi partecipa alle Atp Finals
Il criterio principale per determinare i protagonisti delle Atp Finals è la “Race to Turin”, ovvero la classifica che tiene conto esclusivamente dei risultati ottenuti dai giocatori durante l’anno solare. Non si tratta quindi del ranking Atp tradizionale, che calcola i punti degli ultimi 12 mesi, ma di una graduatoria che riparte da zero ogni gennaio e fotografa l’andamento della stagione in corso.
Al termine dei tornei regolari, i primi otto della Race ottengono il pass per Torino. È quindi fondamentale collezionare punti nei tornei più importanti, dai Masters 1000 fino agli Slam, passando per gli Atp 500 e i 250. La regolarità, la capacità di brillare negli appuntamenti che contano e la costanza nell’arco della stagione fanno la differenza tra chi riesce a staccare il biglietto per le Finals e chi resta ne resta invece escluso.
Atp Finals, altre regole e il ruolo delle riserve
Oltre ai primi otto della Race, esistono alcune regole che possono influenzare la composizione del tabellone. In particolare, se un giocatore fuori dalla top 8 dovesse vincere uno Slam e terminare l’anno entro le prime 20 posizioni della Race, avrebbe diritto alla qualificazione automatica, scalzando così l’ottavo classificato. Questo scenario, sebbene raro, ha già creato sorprese in passato e mantiene viva la suspense fino all’ultimo torneo.
A Torino è inoltre prevista la presenza di due riserve, pronte a entrare in campo in caso di ritiro o infortunio di uno dei qualificati. Anche queste posizioni hanno grande prestigio, perché consentono comunque di allenarsi e vivere da vicino l’atmosfera delle Finals.