
Infortunio di Rune: cosa è successo, come sta e le implicazioni per il futuro del tennis
Ci sono eventi che cambiano le regole dello sport. Spesso, purtroppo, sono eventi spiacevoli: una terapia d'urto, verrebbe da dire. E nel mondo del tennis potrebbe essere accaduta una cosa del genere nel mese d'ottobre, periodo dell'infortunio di Rune, nonché uno dei migliori tennisti del circuito ATP. Un infortunio molto grave, che impatterà senz'altro sulla sua carriera ma anche sui vari tornei a cui non potrà prendere parte. Una lesione che, però, ha riacceso una polemica molto sentita da tennisti e addetti ai lavori: quella di un calendario ATP fin troppo fitto. Diamo allora un'occhiata alle condizioni di Rune, cerchiamo di capire come sta dopo il suo infortunio e cosa potrebbe cambiare in futuro dopo questo evento spiacevole.
Rune e l'infortunio: come sta e quando potrebbe tornare a giocare
Durante il mese di ottobre, Holger Rune (4° best ranking in carriera) ha subito un gravissimo infortunio durante la semifinale del Nordic Open a Stoccolma contro Ugo Humbert: una rottura del tendine d'achille. Una di quelle lesioni che non lasciano scampo nel mondo dello sport e che obbligano all'operazione chirurgica, oltre che a uno stop forzato di circa un anno.
L'operazione, come annunciato dal danese stesso, è andata bene ma ora arrivano i problemi. Stare fuori tanti mesi, con la riabilitazione di mezzo, porta dubbi, domande e incertezze. Innanzitutto, rientrerà con una condizione simile a quella lasciata prima dell'infortunio? E, soprattutto, quanti soldi non potrà guadagnare nel frattempo? Perché per atleti di questo livello, giocare è lavoro in tutto e per tutto, non va dimenticato. Specialmente per un grande tennista come lui.
Domande a cui Rune, inevitabilmente, avrà risposte solamente ad agosto o settembre del 2026: periodo dell'anno in cui, ottimisticamente, potrà ritornare in campo senza troppi problemi. Sarà l'US Open, dunque, il primo e ultimo Slam dell'anno a cui potrà prendere parte. Una mazzata sotto ogni punto di vista, che ha allarmato non solo il tennista danese, ma anche tanti altri atleti che si sono fatti sentire nei giorni a seguire.
Cosa cambia nel tennis l'infortunio di Rune: le polemiche sul calendario ATP
Risposta secca: per il momento non cambia nulla. In futuro, però, mai dire mai. Perché eventi traumatici del genere sono destinati a cambiare gli sport. Certo, siamo d'accordo che sarebbe meglio prevenire che curare, ma meglio tardi che mai. Qual è la principale protesta da parte dei tennisti? Che il calendario ATP sia troppo fitto. I tornei da affrontare durante l'anno sono tantissimi, su terreni differenti e in condizioni climatiche a volte molto drastiche.
Viene richiesta a gran voce, soprattutto, una riforma nel sistema ATP proprio perché gli infortuni (seppur a volte di minor portata) sono sempre di più. Il sistema, infatti, è ancora molto legato a quello che era il tennis del passato. Ma come ha anche affermato The Athletic in un suo approfondimento, ci sono stati grandi passi in avanti sotto l'aspetto dell'atletizzazione dei tennisti che hanno portato le partite a essere più lunghe e, di conseguenza, più logoranti. Nello specifico si parla di una durata maggiore del 23% nei match dei tornei del Grande Slam con maggiori scambi dal fondo.
Si sono esposti in tal senso tennisti, come Flavio Cobolli o Jack Draper, che hanno parlato di calendario logorante, asfissiante, troppo lungo e impegnativo. A sottolineare il tema, con ancor maggior veemenza, ci ha pensato la mamma di Rune: Aneke. In alcune interviste ha parlato di una mancata considerazione del benessere dei tennisti da parte del sistema, di pesanti penalità finanziarie, di troppi tornei obbligatori e, addirittura, di metodi punitivi antiquati da parte della stessa ATP. Parole dure, che però potrebbero essere destinate a cambiare qualcosa in futuro. Chi può saperlo.