Il contratto di Paulo Dybala con la Roma è uno dei più discussi della Serie A, non solo per il valore tecnico del giocatore ma anche per la presenza di una clausola rescissoria che potrebbe cambiare il suo futuro in qualsiasi momento. In questo articolo analizziamo nel dettaglio come funziona la clausola rescissoria di Dybala, quanto vale, quando può essere esercitata e da chi. Una guida completa per capire come funziona questo meccanismo contrattuale che interessa club italiani, squadre estere e, ovviamente, tifosi giallorossi.

 

La clausola rescissoria di Dybala: come funziona?

 

La clausola rescissoria nel contratto di Paulo Dybala con la Roma è uno degli elementi più discussi e strategici dell'intero accordo. Secondo quanto riportato da alcuni insider di calciomercato, il contratto dell’argentino prevede una clausola da 12 milioni di euro, attivabile da club esteri e italiani, con diverse modalità, e solo in specifiche finestre temporali.

 

Le due finestre in cui un club può versare i 12 milioni per liberare Dybala sono:

 

  • Dal 1° al 15 gennaio, durante il mercato invernale (terminata)
  • Dal 1° al 31 luglio, nella sessione estiva

 

In entrambi i casi, il potere decisionale spetta completamente al giocatore. Se una società estera si presenta con l’offerta da 12 milioni, Dybala ha la possibilità di scegliere se accettare il trasferimento oppure restare. La Roma, in questi casi, non può opporsi né rilanciare.

 

Diversa è la situazione per i club italiani. Per loro non esiste una clausola fissa automatica come quella da 12 milioni. In teoria, esiste una cifra superiore (circa 20 milioni di euro) che potrebbe aprire alla cessione, ma la Roma ha la facoltà di bloccare tutto, a patto di riconoscere un bonus al giocatore, stimato tra i 3 e i 5 milioni di euro. In pratica, il club giallorosso può disinnescare la clausola interna trattenendo Dybala e compensandolo economicamente.

 

Questo meccanismo crea un equilibrio molto delicato: da un lato, la clausola protegge Dybala e gli garantisce libertà in caso di offerte dall’estero; dall’altro, offre alla Roma un margine di manovra in caso di interesse da parte di concorrenti diretti in Serie A.