
Come giocherà il Milan con Allegri: moduli, stile di gioco e probabile formazione
Massimiliano Allegri è uno degli allenatori italiani più vincenti e discussi degli ultimi anni. Con alle spalle cinque scudetti alla Juventus e un passato già rossonero, potrebbe essere lui il prossimo allenatore del Milan. Si resta solo in attesa dell'ufficialità. Una prospettiva che accende la curiosità di tifosi e addetti ai lavori: come giocherebbe la squadra sotto la sua guida?
In questo articolo analizziamo lo stile di gioco di Allegri, i moduli che utilizza più spesso e come giocherebbe il Milan con lui in panchina, tra pragmatismo tattico, attenzione all’equilibrio e valorizzazione dei profili più intelligenti della rosa.
Come gioca Allegri: stile di gioco e tattiche dell'allenatore
Lo stile di gioco di Massimiliano Allegri è sinonimo di pragmatismo, equilibrio e adattabilità. Dopotutto, tra le sue frasi più celebri c'è quella del corto muso. Più che su schemi rigidi o ideologie tattiche, il tecnico livornese ha sempre costruito le sue squadre sulla capacità di leggere le partite, annullare i punti di forza dell’avversario e sfruttare al massimo ogni occasione. Il suo calcio non cerca l’estetica, ma l’efficacia: Allegri è un gestore, un allenatore che lavora con quello che ha, plasmandolo a seconda del contesto.
Alla base della sua filosofia c’è una grande solidità difensiva, spesso costruita su una linea arretrata ben posizionata, che si muove in maniera compatta senza lasciare spazi tra i reparti. In fase di non possesso, le sue squadre sono ordinate, capaci di abbassarsi con intelligenza, chiudere le linee di passaggio e aspettare il momento giusto per colpire. Il pressing non è sempre alto, ma quando viene attivato – spesso dopo una transizione offensiva interrotta – è rapido e mirato, per sporcare la prima costruzione rivale.
In fase offensiva, Allegri privilegia una manovra paziente e speculare, fatta di verticalizzazioni improvvise e sfruttamento degli spazi, più che di possesso sterile. Ama i giocatori capaci di leggere i momenti della partita: inserimenti senza palla, attaccanti che sanno sacrificarsi e centrocampisti intelligenti tatticamente sono la sua cifra stilistica. Non a caso ha valorizzato profili come Mandzukic (esterno atipico), Matuidi (tuttocampista), o Rabiot (interno incursore), adattandoli a contesti fuori dagli schemi convenzionali.
Le sue squadre tendono a essere molto abili nella gestione delle transizioni: recupero e ripartenza in pochi tocchi, oppure controllo del ritmo per abbassare i giri della partita quando serve. Allegri crede nella gestione più che nel dominio, nel risultato più che nella prestazione. A livello tattico, può cambiare assetto anche più volte durante un match, passando da un modulo più conservativo a uno con maggior peso offensivo.
Questa flessibilità rende Allegri un allenatore perfetto per i contesti ad alta pressione e per le squadre che puntano a risultati immediati. La sua è una visione concreta, a tratti conservatrice, ma spesso tremendamente efficace – soprattutto in campionati lunghi e in partite dove l’equilibrio fa la differenza. Insomma, un profilo ideale per un Milan che vuole rilanciarsi e centrare obiettivi.
I moduli utilizzati da Allegri in carriera
Uno dei tratti distintivi di Massimiliano Allegri è la sua grande flessibilità nella scelta dei moduli. Non ha mai sposato un sistema fisso, ma ha sempre adattato la formazione alle caratteristiche dei giocatori a disposizione e alle esigenze del momento. Nella sua carriera ha utilizzato con successo diversi schemi, dimostrando una straordinaria capacità di lettura del contesto.
Il modulo che probabilmente lo ha reso più celebre è il 4-2-3-1, impiegato soprattutto durante il suo primo ciclo vincente alla Juventus. Questo assetto gli ha permesso di sfruttare al massimo il potenziale offensivo della rosa, mantenendo però solidità e copertura in mezzo al campo. Il doppio mediano garantisce equilibrio, mentre i tre trequartisti alle spalle della punta creano densità e soluzioni tra le linee.
In altre fasi della sua carriera, Allegri ha optato per il 4-3-1-2, un sistema che valorizza il trequartista classico e permette alle mezzali di inserirsi con costanza. È un modulo particolarmente efficace quando si dispone di centrocampisti tecnici e di qualità, come accaduto nelle sue prime stagioni al Milan.
Negli ultimi anni, soprattutto per esigenze difensive e in risposta alle dinamiche moderne del calcio europeo, ha spesso fatto ricorso al 3-5-2. Questa soluzione gli consente di sfruttare gli esterni a tutta fascia, coprire meglio il campo in ampiezza e dare maggiore sicurezza alla retroguardia. È una variante che Allegri ha utilizzato anche in corsa, passando a tre centrali per blindare il risultato o rispondere a determinati schieramenti avversari.
Non mancano nemmeno esperimenti con il 4-4-2, più lineare e scolastico, ma efficace in termini di compattezza e copertura, soprattutto quando si affrontano squadre tecnicamente superiori. In generale, Allegri non ha paura di cambiare volto alla sua squadra, anche a partita in corso: per lui il modulo è uno strumento, non un dogma.
Come giocherà il Milan con Allegri? La probabile formazione
Come potrebbe giocare il Milan insieme ad Allegri, naturalmente, dipenderà molto dal materiale umano che il tecnico avrà a disposizione. L'ex Juve potrebbe scegliere di optare per una difesa a tre o a quattro sulla base della sua rosa. Oggi, visti gli esperimenti riusciti positivamente a Conceicao con una linea a tre difensiva, potrebbe essere possibile vedere il Milan ripartire con il 3-5-2. Tuttavia, vi proponiamo due possibili schieramenti che potremmo vedere:
Milan (3-5-2): Maignan; Tomori, Gabbia, Pavlovic; Pulisic; Reijnders, Fofana, Loftus-Cheek, Theo Hernandez; Leao, Gimenez. All. Allegri.
Milan (4-2-3-1): Maignan; Jimenez, Gabbia, Pavlovic, Theo Hernandez; Fofana, Loftus-Cheek; Pulisic, Reijnders, Leao; Gimenez. All. Allegri.