Sara Curtis non smette di stupire. Dopo aver riscritto la storia del nuoto italiano battendo il record di Federica Pellegrini nei 100 metri stile libero, la giovane piemontese ha centrato anche un traguardo mai raggiunto prima: essere la prima finalista mondiale in Italia nella stessa disciplina. Ma ai Mondiali 2025 le sorprese non finiscono in vasca.

 

Ai microfoni, infatti, Sara ha regalato un momento di ironia genuina, che avrà sicuramente fatto sorridere gli addetti ai lavori e a incuriosire i fan: ha definito la corsia 1 una “Sputacchiera”. Una battuta? Un modo di dire tecnico? Un’espressione inventata sul momento? Insomma: cosa intendeva davvero Sara Curtis parlando di “Sputacchiera” nel nuoto? Proviamo a spiegarlo.

 

Sara Curtis e la "sputacchiera" nel nuoto: cosa intendeva?

 

La scena è andata in onda al termine della semifinale dei 100 metri stile libero ai Mondiali di nuoto 2025. Sara Curtis, appena qualificata per la sua prima storica finale mondiale, si è presentata ai microfoni della Rai con il sorriso sulle labbra, ma anche un pizzico di rammarico per una prova che, a suo dire, poteva essere ancora migliore. E proprio in quel momento ha tirato fuori una frase che ha fatto sorridere molti spettatori (e probabilmente anche i tecnici in cuffia):

 

«Domani sarà una finale entusiasmante sicuramente. Io gareggerò nella sputacchiera (ride, ndr), però cercherò comunque di dare il meglio di me. Le altre sono andate forti, potevo andare più forte anche io ma domani cercherò di capire cosa non è andato per cercare di migliorare».

 

Ma cos’è esattamente la sputacchiera? E cosa intendeva Sara Curtis con questa uscita così insolita? Nel senso letterale, la sputacchiera è un oggetto ormai quasi sparito dalla vita quotidiana: si usava nei luoghi pubblici, oppure ancora oggi dal dentista, per raccogliere saliva o residui. Nel contesto del nuoto, però, è chiaro che Curtis abbia voluto scherzare sull’assegnazione della corsia 1, quella più esterna, spesso considerata più difficile rispetto a quelle centrali.

 

In corsia 1, infatti, si è più esposti alle onde e alle turbolenze provocate dalle altre atlete che nuotano nelle corsie centrali – proprio dove si concentrano le migliori. In pratica, chi parte all’esterno può trovarsi coinvolto negli “sputacchi” – metaforici, ovviamente – degli sforzi altrui: schizzi, movimenti d’acqua, turbolenze. Da qui l’ironia: chiamarla “sputacchiera” è un modo scanzonato per dire che sarà una gara dura, ma anche per sdrammatizzare e mantenere la leggerezza che contraddistingue il talento e la personalità di Sara Curtis.