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The Last of US: ci sarà anche una 4 stagione?

Le speculazioni hanno preso piede grazie a un’intervista rilasciata da Jake Staley, compositore della serie The Last of Us, al podcast Savage Starlight. Verso la fine della conversazione, dopo che i conduttori avevano espresso la speranza di vedere lo show continuare a lungo, Staley ha risposto senza esitazioni: “Ci saranno almeno altre due stagioni, senza dubbi. E sottolineo almeno”.

Questa frase ha il peso di una mezza conferma: le stagioni 3 e 4 sarebbero già previste. Attualmente, HBO ha confermato ufficialmente solo la terza stagione, annunciata lo scorso aprile in seguito al successo della seconda. La quarta, invece, rimane “ufficiosa”, ma le parole di Staley suonano più che decise, suggerendo una pianificazione ben oltre quanto annunciato pubblicamente. Resta da vedere se si sia trattato di una gaffe o di un’anticipazione volontaria di ciò che bolle in pentola dietro le quinte.

Ha davvero senso portarla così per le lunghe?

La domanda che molti si pongono è: ha davvero senso portare la serie così per le lunghe? Per chi conosce a fondo il secondo capitolo del videogioco, su cui si basa questa parte della serie, è noto che la storia si divide nettamente in due parti con un cambio di prospettiva radicale. La seconda stagione dello show ha già introdotto questo cambio di prospettiva che caratterizza The Last of Us Part II, portando i fan a immaginare una terza stagione interamente incentrata sul complesso personaggio di Abby.

Inizialmente, una parte del pubblico aveva ipotizzato che la terza stagione potesse chiudere l’intera narrazione del secondo gioco, magari con un numero maggiore di episodi per condensare gli eventi. Tuttavia, le scelte narrative e il ritmo adottati nella seconda stagione fanno pensare al contrario: l’introduzione di nuovi personaggi e lo spazio dato ai diversi punti di vista suggeriscono una narrazione più dilatata e approfondita. In quest’ottica, una quarta stagione appare non solo plausibile, ma forse addirittura sensata per dare il giusto respiro a tutti gli archi narrativi e ai risvolti emotivi del videogioco. Questa estensione permetterebbe di esplorare con la dovuta profondità tutti i temi complessi e le sfumature psicologiche che hanno reso The Last of Us Part II un’opera così divisiva e al tempo stesso acclamata. Se le dichiarazioni di Staley si riveleranno esatte, i fan avranno molto altro da attendere dall’adattamento HBO

Paolo Carta

Paolo collabora da anni con diversi magazine online e riviste cartacee del settore automotive. Appassionato di cinema, viaggi e di sport, non disdegna critiche e giudizi avversi alle serie tv. Nato nel 1978 nella provincia capitolina, è romano ma non romanista.

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