Cyberpunk 2077: chi è il vero antagonista dello sparatutto

Cyberpunk 2077 si presenta come un massiccio sparatutto e gioco d’azione ambientato in un vasto mondo aperto, dove il giocatore si ritrova immerso in una disperata lotta contro il tempo. La trama ruota attorno alla figura di V, il protagonista, che deve cercare di sopravvivere a una vera e propria bomba a orologeria installata nella propria testa: il costrutto mentale di Johnny Silverhand. In un contesto così denso di conflitti, sorge spontanea una domanda: chi ricopre davvero il ruolo del nemico principale?

Molti giocatori potrebbero indicare immediatamente la figura carismatica di Johnny, la spietata Arasaka Corporation o il letale cyborg Adam Smasher come i volti del male nel gioco. Tuttavia, la visione degli sviluppatori è decisamente più profonda e complessa, spostando l’attenzione dai singoli individui a qualcosa di molto più pervasivo.

Night City: il nemico che non può essere sconfitto

Secondo Tomasz Marchewka, sceneggiatore capo del team di Cyberpunk 2077, il vero antagonista della storia non è una persona o un’organizzazione, ma la città stessa: Night City. Questa consapevolezza è emersa quasi subito durante la fase di pre-produzione del titolo, con l’idea che la metropoli dovesse essere percepita come l’ostacolo supremo per chiunque vi abiti.

L’aspetto più affascinante di questa scelta narrativa risiede nell’imparzialità del nemico. Sebbene V entri in rotta di collisione con vari gruppi di potere, la città non prende mai posizione. Marchewka ha spiegato che, sebbene esistano figure come Adam Smasher o la Arasaka, in realtà la vera sfida è rappresentata da Night City contro tutti gli altri, compresi i cosiddetti “pezzi grossi”.

Night City non è un boss tradizionale con una barra della salute a cui sparare, né un’entità fisica che si può sconfiggere in un duello finale. Proprio questa sua natura intangibile la rende l’antagonista perfetto per il genere cyberpunk: è un nemico che non può essere abbattuto e all’interno del quale ogni cittadino è inevitabilmente intrappolato. In questo scenario, la lotta per la sopravvivenza non riguarda la distruzione del male, ma il tentativo di non farsi masticare e sputare via da una metropoli che divora i sogni di chiunque vi metta piede.

Paolo Carta

Paolo collabora da anni con diversi magazine online e riviste cartacee del settore automotive. Appassionato di cinema, viaggi e di sport, non disdegna critiche e giudizi avversi alle serie tv. Nato nel 1978 nella provincia capitolina, è romano ma non romanista.

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