Il cavallo trottatore italiano: ecco carattere e caratteristiche

Se dovessimo pensare a un’eccellenza italiana nel mondo dell’ippica, non potremmo che pensare al cavallo trottatore. Eleganza, velocità e tradizione, se dovessimo sintetizzare l’essenza di questo esemplare che ha fatto la storia delle corse dei cavalli e non solo. Le gare di trotto sono molto sentite in terra nostrana, anche grazie alle prestazioni di Varenne che, nel periodo di attività, ha fatto la storia del trotto.

Andiamo a conoscere origine, storia e curiosità sul cavallo trottatore italiano.

Le origini del cavallo trottatore italiano

Le origini del cavallo trottatore risalgono alla metà dell’Ottocento, quando venne effettuato un lungo processo di selezione e allevamento, incrociando stalloni purosangue inglesi, con altre razze aventi attitudine al trotto. Tra queste, esemplari russi, americani e normanni.

Le prime registrazioni sul Libro Genealogico del cavallo trottatore furono fatte alla fine del secolo, attorno al 1896, ma le cronache del tempo riportano che alcuni cavalli trottatori italiani fossero già in attività.

Caratteristiche e carattere del trottatore italiano

Il cavallo trottatore italiano si contraddistingue per essere una razza pregiata, elegante, veloce e, soprattutto, resistente. A livello fisico si distingue per una altezza media di 1,65 m al garrese, con oscillazioni tra 1,55 e 1,170 metri.

Ha un corpo slanciato e proporzionato, con manto variabile, principalmente baio, sauro, castagno e grigio. Ha una testa fine e leggera con profilo affusolato e un collo lungo e muscoloso. L’andatura sciolta, resa possibile da arti lunghi e possenti, si caratterizza da falcate ampie e cadenzate.

Ha un carattere riconoscibile poiché è un tipo di cavallo molto affettuoso, che stringe un legame forte con il proprio allenatore, ma allo stesso tempo richiedere un addestramento rispettoso, avendo un temperamento vivace. La storia ci insegna che anche gli esemplari apparentemente indomabili, sono riusciti a stabilire un rapporto di fiducia e collaborativo con gli addestratori in grado di coglierne le particolarità del carattere.

Alcuni grandi trottatori italiani

La leggenda dei grandi cavalli trottatori italiani ci riporta alla metà dell’Ottocento. Parliamo di Vandalo, il primo importante trottatore nato in Italia, che ha una storia molto particolare. Eravamo negli anni post-Risorgimento e l’esemplare fu proposto al re Vittorio Emanuele, il quale lo scartò, in quanto indomabile. Eppure, Vandalo, dopo esser stato addestrato, divenne uno dei trottatori più forti sul palcoscenico europeo e, testimonianze dell’epoca, raccontano la grande attenzione che c’era attorno alle sue gesta.

In un periodo storico in cui le divisioni facevano ancora da padrone, attorno a Vandalo si era creato un sentimento di unità popolare, con gli appassionati che impazzivano nel vederlo primeggiare contro avversari da ogni parte dell’Europa.

In epoca recente, invece, non possiamo non citare Varenne. La leggenda del trotto, il cavallo che, nel periodo di attività tra il 1998 e il 2002, ha vinto e stravinto in giro per il mondo, stabilendo record tutt’ora intaccati. È l’unico esemplare ad aver vinto il titolo di “Cavallo dell’anno” sia in Italia che in Francia che negli Stati Uniti. Attualmente, alcuni dei suoi figli sono tra i migliori trottatori del panorama.

Quanto costa un cavallo trottatore

Non è semplice stabilire un prezzo definito per il cavallo trottatore italiano. Le variabili vanno dal sesso alla genealogia fino all’età. Secondo alcune stime si oscilla tra i 5mila e i 50mila euro, con punte che raggiungono anche i 100mila euro. Risulta evidente che un esemplare della genealogia di Varenne possa avere un valore maggiore rispetto ad altri.

Paolo Carta

Paolo collabora da anni con diversi magazine online e riviste cartacee del settore automotive. Appassionato di cinema, viaggi e di sport, non disdegna critiche e giudizi avversi alle serie tv. Nato nel 1978 nella provincia capitolina, è romano ma non romanista.

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