La storia del videogioco The Sims

Vent’anni fa veniva lanciato sul mercato videoludico un gioco che avrebbe fatto la storia: The Sims, il “simulatore di vita” distribuito da EA Games. Era esattamente il 4 febbraio del 2000 quando uscì il videogioco: da allora ha venduto più di 200 milioni di copie diventando il videogioco più venduto per diversi anni consecutivi e uno di quello con maggiore successo nella storia. Si stima abbia incassato in tutto cinque miliardi di dollari.

Partiamo dal principio e scopriamo come nasce The Sims e quali sono state le caratteristiche che hanno decretato il successo del game.

The Sims, la storia del videogioco che ci permette di ricreare la vita

The Sims fu sviluppato da Will Wright, che aveva creato SimCity, videogioco di simulazione gestionale di una città. Wright era appassionato di arredamento e aveva pensato che un gioco che simulasse la progettazione di una casa potesse essere interessante per i gamer. L’intuizione di Will Wright fu giusta: il videogioco di The Sims è stato un grandissimo successo!

Il Simlish, la lingua astratta dei Sims

Per realizzare l’universo del videogame, fu fondamentale l’idea di creare una lingua propria dei Sims, ovvero il Simlish. In un’intervista, Wright confessò di aver preso spunto da alcune lingue come l’ucraino, l’estone e il tagalog (idioma filippino), per poi chiedere agli attori di inventare suoni completamente privi di senso. Davvero curioso non credete?

The Sims e la metafora della vita

The Sims permette di controllare le azioni di un singolo o di un’intera famiglia, dal gesto più consueto fino alle decisioni professionali e relazionali. È possibile in qualche ora di gioco, partire da un piccolo monolocale, per poi trovarsi sposato con figli e abitare in una villa con piscina. D’altra parte è anche possibile perdersi nei vizi e drammi quotidiani, sbagliare tutto, andare a letto tardi, rovinare il proprio rapporto di coppia.

È sbagliato vedere The Sims come una casa per le bambole digitale, perché è stato molto di più. Un gioco avanti rispetto ai suoi tempi, straordinario sebbene fosse la simulazione della “vita normale”. Vent’anni dopo siamo abbastanza sicuri che la maggior parte di voi ha ancora voglia di giocare al life simulation game più famoso che c’è!

Paolo Carta

Paolo collabora da anni con diversi magazine online e riviste cartacee del settore automotive. Appassionato di cinema, viaggi e di sport, non disdegna critiche e giudizi avversi alle serie tv. Nato nel 1978 nella provincia capitolina, è romano ma non romanista.

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